Le Avventure di Peter Pan

Secondo la mia opinione, e quindi del tutto criticabile, Peter Pan è uno dei film peggiori dei classici disney, risultante dalla fama che il personaggio ha dagli scritti James Matthew Barrie. Stravolgendo completamente il suo iniziale ruolo secondario,qui Peter Pan viene presentato come l’incarnazione della pre adolescenza, della spensieratezza, del seguire i propri desideri senza preoccuparsi delle possibili ripercussioni delle proprie azioni. Andando oltre l’analisi moralistica, il lungometraggio disney racconta la storia, che oramai noi riteniamo ‘’tradizionale’’, di Peter, Wendy, Gianni e Michele e del gran corpo dei personaggi secondari: I bambini sperduti, gli indiani, le sirene, e i carismatici pirati. All’indomani di un litigio con i genitori e della loro decisione che Wendy è troppo grande per condividere la stanza coi suoi fratellini, e che è il momento che cresca. In quella notte arriva Peter, suonatore di Pan, a dare un’alternativa alla necessità di crescere. E li porta in questo fantastico luogo chiamato l’Isola che non c’è, dove è la fantasia che comanda e tutto viene raccontato come gioco, dalla guerra coi pirati agli incontri con gli indiani. Ed è questo, in soldoni il filo conduttore dell’intera storia. Felicità infantile e spensieratezza, come necessità stessa per andare all’isola. Cantando ‘’Vola e và’’ notiamo i pensieri felici più innocenti dei bimbi ‘’pensate a Qualcosa di molto bello! A qualsiasi cosa di molto bello? Ah-ah. Ai balocchi di Natale? Le campane? La neve? Sì! Attenzione, spicco il volo! ècome nuotare! Può volare! Può volare!’’